Fenomeno in crescita, se ne parla in un convegno a Baveno (VB)
Articolo di DIRE – Notiziario minori Roma, 18 set.
“Il 74% degli adolescenti maschi, e il 37% delle femmine di pari eta’, ricorre al web per fare sesso, vedere sesso, sapere tutto sul sesso o cercare un partner; un dato che colpisce e che molto spesso i genitori sottovalutano”. Cosi’ il sessuologo Maurizio Bini, Direttore del Centro Riproduzione e del Centro dell’Osservatorio Nazionale sull’Identita’ di Genere (ONIG) presso l’Ospedale Niguarda di Milano, alla presentazione del 2° Congresso nazionale del Sindacato Medici Pediatri di Famiglia (SiMPeF), che si svolgera’ a Baveno (VB) il 21 e 22 settembre e vedra’ il tema della sessualita’ nell’adolescente tra i principali affrontati nel corso dei lavori. “Il congresso nazionale di un’organizzazione che rappresenta il pediatra di famiglia oggi- spiega Rinaldo Missaglia, Presidente SiMPeFha sempre di piu’ due facce: quella medica e quella politico-sanitaria. La figura del pediatra di famiglia e’ un’istituzione unica del servizio sanitario italiano. Esiste, infatti, solo nel nostro Paese e accompagna i genitori nel difficile compito di far crescere sano il proprio bambino, dalla nascita sino allo sviluppo sessuale: dagli 0 ai 16 anni. Il nostro compito, quindi, e’ duplice. Da un lato, ci occupiamo dell’aggiornamento e della formazione dei nostri associati, per curare al meglio i piccoli pazienti, educare loro e i loro genitori a prevenire le malattie che potrebbero svilupparsi nell’eta’ adulta, sostenerli e guidarli nella difficilissima fase del cambiamento adolescenziale. Dall’altro, dobbiamo impegnarci a sostenere e difendere il patrimonio che il nostro ruolo rappresenta, operando di concerto con il ministero della salute e le Regioni per ottimizzare e sfruttare al meglio le risorse disponibili e riuscire a garantire la qualita’ delle cure che il pediatra di famiglia eroga e che le famiglie mostrano di apprezzare”. Secondo un’indagine condotta recentemente in Lombardia, l’87% dei genitori si ritiene soddisfatto del proprio pediatra di famiglia, al punto che l’85% lo consiglierebbe a parenti e amici e lo sceglierebbe di nuovo. Inoltre, la fiducia riposta porta 7 famiglie su 10 a considerare il pediatra di famiglia proprio punto di riferimento principale per consigli e informazioni in merito alla salute del bambino. Il tema della sessualita’ adolescenziale e’ quanto mai attuale, secondo Maurizio Bini, perche’ “l’anticipo dei tempi di maturazione fisica e il ritardo di acquisizione del senso di autonomia e responsabilita’ hanno prolungato la fascia temporale dell’adolescenza. Se fino a poco tempo fa si stimava nel 60% la percentuale di giovani che praticavano la prima sessualita’ di coppia in eta’ adolescenziale, tale valore ha subito significativi incrementi. Inoltre- prosegue Bini- la rivoluzione informatica ha complicato le cose perche’ ha consentito nuovi percorsi, spesso incomprensibili per le generazioni precedenti, per la soddisfazione sessuale individuale”. Emergono, infatti, prepotentemente fenomeni come il “sexting”, dalle parole inglesi sex (sesso) e texting (pubblicare testo), un neologismo che indica l’invio di immagini sessualmente esplicite o di testi inerenti al sesso attraverso i mezzi informatici. “Il sexting e’ una pratica che segue un suo rituale ben preciso: il fotografarsi nudi o in pose provocanti, il farlo ovviamente di nascosto dai genitori, l’inviare le immagini per MMS o email. Secondo una recente indagine, il 20% degli adolescenti ha inviato queste immagini e il 40% le ha ricevute, il che significa che non esiste solo il sexting attivo, ma anche quello passivo, non voluto, ma ugualmente rischioso per lo sviluppo dell’identita’ sessuale del giovane”, dice Bini. “Inoltre, il 25% degli adolescenti che pratica il sexting, in maniera assolutamente irresponsabile per le conseguenze, invia le proprie immagini non solo al partner o all’amico/a in cui ripone piena fiducia, ma a piu’ persone”, aggiunge ancora. Un altro fenomeno in crescita, ancorche’ piu’ tradizionale, e’ la ricerca di materiale sessualmente esplicito sul web. “Esistono circa 2 miliardi di siti pornografici. Una possibilita’ di scelta infinita di immagini che puo’ provocare nel giovane evidenti ripercussioni sulla sessualita’ agita, e in particolare sul rapporto di fedelta’ al partner- spiega Bini- Infatti, proprio per quest’ampia disponibilita’, diversamente da quanto avveniva ai nostri tempi, si crea un rapporto con le immagini e l’immaginazione instabile; non si e’ fedeli al partner ‘fantasma’, lo si sara’ probabilmente meno anche con il partner reale”, conclude Bini. “Quanti genitori hanno una seppur minima idea di tutto cio’? Quanti possono avere bisogno di un professionista competente, preparato, capace di assisterli, anche da un punto di vista medico, ad affrontare questa fase della vita dei propri figli? Come tutto questo incide sul nostro ruolo? Sono quesiti a cui una pediatria di famiglia moderno deve prepararsi a rispondere ed e’ la ragione per cui abbiamo dedicato al tema un ruolo di primo piano nel nostro congresso”, conclude Missaglia. (Wel/ Dire)